Questo dispositivo, diventato un prodotto iconico per gli appassionati e i collezionisti, permetteva ai bambini di visualizzare brevi sequenze di cartoni animati su un piccolo schermo, utilizzando cartucce contenenti pellicole Super 8.
Il Cinevisor era un’alternativa economica ai proiettori tradizionali, facile da usare per i bambini e non richiedeva competenze particolari come i proiettori Super 8.
Le cartucce, iniziamente a forma di chioccola, disponibili includevano personaggi come Topolino, Braccio di Ferro, Titti e Silvestro, Sandokan, Heidi, Goldrake, Mazinga e Capitan Harlock eccetera.
Nel corso degli anni, Mupi ha introdotto diverse evoluzioni del Cinevisor, migliorando la qualità delle immagini e ampliando la gamma di cartucce disponibili, mantenendo vivo l’interesse dei bambini per questo affascinante dispositivo.
Durante questa evoluzione, non solo tecnologica, si era capito che le cartucce dette “Chioccioloni” risultavano più macchinose da montare per i bambini e, pertanto, fu cambiato l’involucro. Da qui l’evoluzione con l’introduzione delle cartucce gialle della serie “Toy Film”.
Nei primissimi modelli del Cinevisor della Mupi, l’accensione avveniva tramite un interruttore manuale posto sul dispositivo stesso. Alcuni modelli, curiosità interessante, avevano l’antenna che fungeva da interruttore: quando la alzavi si accendeva.
Successivamente, nella seconda metà degli anni Settanta, venne introdotto il “Telecontrol”, un comando collegato a filo che permetteva di accendere e spegnere il dispositivo, fermare la visione su un fotogramma e mandare avanti o indietro la riproduzione.
Per quanto riguarda l’audio, i modelli iniziali erano privi di sonoro. In seguito, Mupi sviluppò versioni del Cinevisor dotate di una semplice colonna sonora musicale che accompagnava le immagini mute. Tuttavia, il sonoro non era sincronizzato con il filmato, ma consisteva in una colonna sonora da ascoltare in sottofondo e che rendeva l’esperienza visiva un po’ più coinvolgente.