Storia

Dalle origini alla conclusione dell’attività produttiva e commerciale

La storia della Mupi

Non si trovano in rete tante testimonianze sulla storia della Mupi, azienda fiorentina nata nei primi anni Cinquanta. Proprio per questo motivo, con l’importantissimo aiuto della famiglia titolare dell’azienda, abbiamo deciso di realizzare questo progetto amatoriale finalizzato a celebrare – e non perdere – questa eccellenza storica e culturale italiana.

Nel ricostruire la sua storia dobbiamo obbligatoriamente ricordare che l’azienda fiorentina fu protagonista in due importantissime occasioni: l’introduzione della plastica nel mondo del giocattolo con le prime produzioni di oggetti in polipropilene e l’introduzione di giocattoli “ottici” come i proiettori a cartuccia: due vere rivoluzioni nel settore.

La storia di Mupi ha inizio proprio a Firenze, in alcuni locali in via Della Fonderia dove Dino Sposimo produceva pennelli per la ditta di famiglia, la Fabbrica Fiorentina Pennelli, fondata a fine Ottocento.

Il costo dei manici di legno dei pennelli al tempo era molto aumentato e la fornitura risultava discontinua. Per risolvere questi problemi Dino Sposimo comprò a metà degli anni Cinquanta la prima macchina per stampaggio in Toscana, in società con due persone di sua vecchia conoscenza: Olmes Briani un commerciante e Piero Mugnai le cui iniziali diedero il nome alla nuova ditta che iniziò così la produzione di tutta una serie di prodotti veramente innovativi.

La tecnologia delle materie plastiche, a quel tempo, era pressoché sconosciuta e Dino Sposimo, con grande intuito, brevetta tutta una serie di prodotti quali le prime penne biro, i fiori di plastica, i tacchi delle scarpe trasparenti e le letterine mobili per le insegne dei bar. Nel frattempo la Mupi si specializza in vari settori: parliamo per esempio dei contenitori per i zuccotti, i classici dolci a forma di semisfera, talmente innovativi da stupire, e disorientare, i fiorentini all’epoca abituati all’alluminio che andava reso una volta consumato il dolce. Diede di fatto il via all’industria dei contenitori alimentari.

Questo è solo l’inizio: l’azienda decide di entrare nel mondo del giocattolo.

In quegli anni l’azienda si occupa sia di stampaggio per conto terzi, sia di produzione di giocattoli. Tra gli oggetti stampati si ricordano, oltre ai tacchi delle scarpe, anche gli sportelli del gas dell’azienda Fiorentina Gas.

Il primo giocattolo in plastica prodotto dalla Mupi è una macchinetta per la produzione di bolle di sapone, il Marziano: soffiando in un piccolo tubicino collegato ad un bicchierino giallo contenente acqua e sapone era possibile produrre, per mezzo di una molla, delle bellissime e giocose bolle. Oltre a questo arrivano i primi giochi per l’infanzia, sempre in plastica, e il catalogo anno dopo anno diventa sempre più ampio e importante. Il primo gioco in scatola della Mupi è un gioco didattico dal nome “Componi e Impara”: scopo del gioco è posizionare diverse lettere in plastica colorata dotate di perni su un pannello dato a corredo con l’obiettivo di riprodurre parole e frasi. Ancora oggi si possono trovare i pannelli in alcuni bar per indicare i listini prezzi dei prodotti in vendita. Un brevetto riconducibile al fondatore della Mupi, Dino Sposimo.

Dopo un paio d’anni, liquidato il socio Briani, gli altri due soci originari decidono di separarsi in buona armonia e la loro amicizia durò per moltissimi anni: Mugnai prese la parte produttiva legata alla pasticceria mentre Sposimo si lanciò con la Mupi nel settore del giocattolo. E’ l’inizio di un lungo viaggio.  

Gli anni del consolidamento

Una nuova sede, l’arrivo dei primi prodotti ottici, i saloni di Milano e Norimberga, la L.I.O.M. e il Tycho 

Gli anni del grande successo

Il Cinevisor, le pellicole, la California, Sandokan, la Vipa di Padova, gli accordi commerciali e la 3DiLand SpA
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